lunedì 28 settembre 2015

E-BOOK: "IL FILM DEL TOUR DELLE GIRANDOLE 2015"!

Quello che inizia da Montalto di Castro non è un semplice giro di concerti, ma un vero e proprio tour nei teatri italiani che si basa moltissimo sull’ultimo disco “Via delle Girandole 10”.
La prima data è nel Lazio, per l’appunto a Montalto di Castro, ma più che il primo concerto è proprio una data zero per provare la scaletta e quindi le nuove canzoni. In linea di massima Fabrizio ha già le idee chiare da qualche giorno, e nelle settimane prima del debutto prova insieme alla band tutta quella che sarà poi la scaletta definitiva del Tour indoor.
La data zero del 2015 però ha una particolarità, infatti in questa data viene invitato il Papà di Fabrizio, il quale accetta l’invito e si presenta in teatro. Fabrizio percepisce molto la sua presenza, è emozionato, teso, e l’emozione, come dichiarerà lui stesso, gli giocherà un brutto scherzo. Moro sbaglia varie volte la tonalità della canzone d’apertura “Buongiorno Papà”, certo, niente di preoccupante, anche perché il concerto sorprende con nuove sonorità e con l’ingresso del violino suonato magicamente da Antonio Di Cesare, la new entry della band.  La scenografia dello spettacolo è sorretta da un enorme display che trasmette immagini, video e attimi vari che provengono dall’arte di Fabrizio: un tocco di eleganza in un concerto trascinante, ancora non potentemente rock, ma già bello movimentato.


 MONTALTO DI CASTRO, TEATRO “LEA PADOVANI” –DATA ZERO- 14/03/2015

SCALETTA TOUR INDOOR “VIA DELLE GIRANDOLE 10”

“Ciao Zì”
“Buongiorno papà”
“Tu”
“Respiro”
“E’ solo amore”
“Io so tutto”
“L’illusione”
“Alessandra sarà sempre più bella”
“Sei andata via”
“L’eternità”
 “Eppure mi hai cambiato la vita”,
“Libero”,
“Pensa”,
“Non importa”
“Sono solo parole”
“Acqua”
“La partita”
“L’Italia è di tutti”
“I remember you”
“Da una sola parte”
“Un’altra canzone per noi”
“Parole, rumori e giorni”
BIS: “L’inizio” “Sono come sono” “Il vecchio” “Babbo Natale esiste”

BAND: Marco Marini (chitarra), Danilo Molinari (chitarra) sostituito poi da Davide Gobello, Alessio Renzopaoli (batteria), Fabrizio Termignone (basso), Claudio Bielli (tastiere), Andrea Di Cesare e in alcune date Suvi Valju (violino).

GUARDA IL VIDEO DEL TOUR:


Il tour prosegue a Torino il 10 Aprile al “Teatro Colosseo”, una scelta coraggiosa perché Fabrizio vuole coinvolgere e trascinare dentro la sua musica anche il bel popolo del nord. E allora ecco che ne viene fuori un concerto ancora più trascinante, con il nostro Moro che non molla un centimetro e non si risparmia minimamente sul palco, coadiuvato dalla sua grande band che ora suona più decisa e con sempre meno piccole sbavature. 
 Il tour continua rimanendo sempre al nord, a Bologna il giorno dopo, 11 Aprile 2015. È forte infatti la voglia di Fabrizio di far conoscere sempre di più la sua musica nel nord Italia. Molti fans chiedevano da tanto un giro di concerti proprio in questa zona dello stivale italiano, e Fabrizio insieme al suo staff capiscono subito bene che è arrivato il momento di insistere. Anche a Bologna lo spettacolo è splendido con il nostro che inizia a saltare di qua e di là, quasi a far capire come quel piccolo “palco” di teatro gli vada già un po’ stretto. C’è anche una sorpresa incredibile: Gaetano Curreri sale sul palco e insieme al Moro improvvisano “Eppure mi hai cambiato la vita” e “I nostri anni”: un concerto unico anche per questo.
Il giorno dopo siamo completamente da un’altra parte. Da Bologna il tour fa tappa a Bari. Fabrizio viaggia di notte in auto con il suo amico-collaboratore Massimo Cataldo. Arrivano a Bari quasi stremati, oltre che per il viaggio, per le due precedenti fatiche legate al tour. Il 12 Aprile, domenica, il nostro Moro sale sul palco già pronto per far partire la festa. Qui il pubblico è in delirio, tant’è che in molte canzoni la sicurezza deve tenere a bada i fans pronti a saltare dalle poltrone e ad andare verso il palco. I moropatici non sono un pubblico da teatro, d’altronde, essi vogliono piazze, caldo afoso, le luci della festa e la transenna come obiettivo primario, insomma, non sono certo tipi da concerti soft. Non c’è niente da fare, sono i più belli.
Dopo queste prime date, il tour si prende una piccola pausa per poi ripartire col botto. Sono infatti due le date alla ripresa: 17 e 18 Aprile a Roma, all’ “Auditorium della conciliazione”. Qui sono veri e propri concerti evento in cui il nostro è atteso da due grandi sold-out. Ha come sempre un sapore magico una tappa di Moro a Roma, per ogni fans è quasi un rito al quale non ci si può sottrarre.
Ancora non abbiamo detto nulla della scaletta, ed è proprio riferendoci alle due tappe di Roma che ci addentriamo dentro essa cercando di raccontare la sua onda emotiva.
Si inizia come abbiamo già detto con “Buongiorno Papà” preceduta dall’intro strumentale “Ciao Zì”, una scelta voluta fortemente da Moro. Un’entrata soft ma da brividi, con il nostro che entra nella seconda parte con la sua bella giacca nera in vista e la t-shirt di sotto. Poi il concerto viene sorretto da canzoni rock alternate a pezzi più lenti adatti per l’atmosfera nel teatro. A farla da padrone sono comunque i nuovi pezzi e il singolo apripista “Acqua”. C’è quindi una sorta di concerto variegato dove alle ballate si sovrappongono pezzi più tirati con l’ingresso potente del violino, forse il vero leitmotiv del tour indoor.
Comunque sia i due concerti di Roma danno un’energia incredibile a tutta la band, una band ora messa sotto stress. Infatti, non c’è tempo per adagiarsi sugli allori, il giorno dopo, il 19 Aprile, il tour fa tappa a Napoli, nello splendido teatro “Acacia”. Qui un’altra grande botta di entusiasmo con un teatro pieno in ogni suo posto e carico di felicità. Il pubblico non riesce a stare seduto e quando parte “Alessandra sarà sempre più bella” il teatro diventa una piccola piazza con euforici moropatici. Sono attimi infiniti che tracceranno per sempre la storia di Fabrizio Moro.
  
Alcuni giorni di riposo per poi ripartire per una tappa inedita, in Sicilia, dove il nostro è atteso ormai da tanto tempo. La sua esibizione è all’interno del “Musica Art”. Un’esibizione molto carica perché la Sicilia e Moro hanno un rapporto speciale, sono come due amici che si vedono poco ma che quando lo fanno esplodono nella felicità di una festa grande. La scaletta rimane invariata mentre Moro rimane sorpreso dalla grande accoglienza del pubblico caldo di Sicilia. Proprio una bella ripartenza per preparare al meglio la data successiva in quel di Milano, il 24 Aprile. Da Catania a Milano in un giorno, roba da vecchio rocker, roba da un mondo artistico che ormai solo Moro rappresenta. Troppi lustrini, troppi fighetti che salgono sul palco con comodità. Moro è l’operaio della musica che con grande professionalità sale sui vari palchi d’Italia non smentendosi mai. A Milano, al teatro “Verme”, la festa si rinnova: qui non ci sono solo i fedelissimi ad aspettare Fabrizio, ma anche molti curiosi che rimangono piacevolmente sorpresi da uno spettacolo ormai consolidato in ogni suo piccolo dettaglio. 




Non ci si ferma più, e il giorno dopo Moro è già da un’altra parte, a Firenze al teatro “Puccini”. Qui la sorpresa è grande perché il teatro è strapieno, segno che l’obiettivo di Fabrizio è stato centrato conquistando anche quella parte d’Italia, su cui negli anni passati si andava di meno. Ma ora con i fans del Nord si è instaurato un rapporto ancora più caldo e più bello di prima, anzi, non sono a dire la verità i fans del Nord, perché nei fans di Moro non ci sono differenze, sono semplicemente fans Moropatici, stop!

Dopo Firenze arriva una pausa lunga. Fabrizio prende respiro, la band si rilassa dopo un primo tempo di tour veramente tirato. La ripresa è col botto, 8 Maggio a Rende (CS), al teatro “Garden” c’è il tutto esaurito. La data doveva essere fatta prima, a Marzo, ma per via di un’influenza passeggera, Fabrizio fu costretto a rinviare alcune date tra cui quella di Rende. Il pubblico però ha atteso il suo beniamino e quando Fabrizio sale sul palco, la magia si rinnova. Un concerto stupendo, con una grande cornice di pubblico degna dei più grandi cantautori italiani. La soddisfazione e la felicità di Fabrizio sono enormi, tant’è che durante lo spettacolo Fabrizio non vorrebbe fermarsi mai allungando di fatto il concerto. Alla fine dello show sembra tutto finito, ma qui il nostro decide di ricambiare ancor di più l’amore dei fans, rimanendo fino a tarda notte per salutare i suoi fedelissimi. 
Rimane in conclusione l’immagine più bella della serata, con il proprietario del teatro che va via insieme a Fabrizio che, come uno qualunque, saluta tutti e si dirige con Massimo nella sua auto. 
Pronti per riposare??! 
Macché, l’indomani il nostro è già a Pescara, al teatro “Massimo”; 9 Maggio. Fabrizio è stanco, un po’ spossato anche per il viaggio sulla Salerno- Reggio Calabria, in tal senso è strepitosa la foto che il giorno prima posta Moro sulla sua pagina fb, una foto che lo ritrae completamente scombussolato dal viaggio al Sud. La sua solita ironia pungente che purtroppo non tutti comprendono.
Comunque sia a Pescara appena il nostro guru sale sul palco, tutto svanisce. Stanchezza, spossatezza, nulla sembra più apparire sul volto e sulle movenze del nostro. Il live è la medicina adatta per Fabrizio che salta da una parte all’altra del palco incantando i presenti. Dopo queste due date tutto d’un fiato, Fabrizio si ferma ancora una volta per la pausa più lunga del tour. C’è da aspettare più di un mese per rivederlo in azione. Una pausa voluta perché con Pescara finisce il primo giri di concerti nei teatri italiani. 
Da Nord a Sud, un tour completo e veramente unico nella carriera del nostro. Ora avanza l’estate e i moropatici aspettano le nuove date nelle piazze. Sono pronti, carichi, in fin dei conti la piazza è l’habitat naturale del nostro: lui ha voluto sorprendere tutti con un tour delicato ma molto trascinante all’interno dei teatri, ora è pronto a sprigionare tutta la sua potenza nel live all’aperto.

Benvenuti al secondo tempo di questo tour fantastico!

IL RACCONTO CONTINUA SULL'EBOOK. SCARICALO QUA GRATUITAMENTE: 
http://www.mediafire.com/view/kznd1bb5cxcb3x0/E-BOOK_-IL_FILM_DEL_TOUR_DELLE_GIRANDOLE_2015-.pdf

domenica 27 settembre 2015

DELIRIO: IL PRIMO SUPEREROE ROMANZATO D'ITALIA!



Delirio è il primo supereroe italiano romanzato. 

La sua storia inizia da molto lontano ma si sviluppa in un arco di tempo non definito. Un po' come i grandi supereroi, le storie di Delirio riguarderanno diverse epoche storiche, collegate ovviamente, a diverse ambientazioni.



Questo primo libro-ebook, è una via di mezzo fra un fumetto e un piccolo romanzo fantasioso. Saranno le origini di Delirio, e per quanto riguarda i disegni, sono solo delle piccole bozze fatte da ragazzi con la passione per il disegno, ma nulla di più. L'obiettivo, infatti, sarà quello di attirare tante persone che diano un verso senso e una direzione precisa al personaggio.

E' l'Anno zero di Delirio, quindi; io mi concentro soprattutto sulla sceneggiatura più che altro, affidando le mie idee a futuri disegnatori professionisti.


E' un giorno, una notte epocale perché segna il nuovo inizio... fra fumetto e romanzo supereroistico!!

sabato 26 settembre 2015

Batman 41: un numero che convince!


Il numero 41 fa leva sul penultimo capitolo di Gioco Finale. Una saga creata da Snyder con una maturità artistica finalmente a livelli ottimali, infatti, Scott, fa passi da gigante come ci ha fatto già capire in Eternal, ma qui osa ancora di più.

Sí, è vero, l'idea è il solito veleno di Joker che annienta la città, ma qui si va oltre. Le paure dei gothamiti vengono fuse con miti passati, con una storia alle spalle del Joker presente, che rimette tutto in discussione, che segna un profilo inedito per il clown di Gotham. E poi quell'alleanza inedita fra Batman e i suoi nemici, forse un po' forzata ma sicuramente di grande presa fumettistica, su questo non ci sono dubbi
C'è pathos, voglia di scoprire il finale, c'è una bella atmosfera che preannuncia la sorpresa, il colpo di scena definitivo.

La seconda storia continua sulla falsariga della prima raccontandoci la parabola discendente di una dottoressa, usata da Joker per scopi personali. Qui c'è l'essenza bruta del Joker, della sua abile speculazione mentale verso gli altri: i più deboli. Si prende gioco della sanità mentale altrui per far scoprire come a volte basti un po' di caos per stravolgere tutto.

Buona storia da appendice alla saga principale. Ci siamo decisamente.

La terza storia cambia completamente prospettiva. Qui abbiamo Anarky e il suo piano criminale per liberare il popolo di Gotham dal male. Una storia un po' ispirata da V for Vendetta che cerca di mantenere il suo coinvolgimento iniziale, attraverso il dubbio della scoperta. Infatti c'è un filo comune che lega tutto questo disordine creato da Anarky, un filo che porta dritto al Cappellaio matto. Ad assistere Batman è Bullock, un'altra trovata ottima perché il rapporto tra i due è ricco di contrasti.

Diciamo che non siamo assolutamente sui livelli di Gioco Finale, ma Manapul e Buccellato hanno comunque costruito una buona storia cadendo forse solo sui dialoghi in alcuni punti troppo scontati.

Chiude io numero 41 la nuova vita segreta di Grayson, ora alle prese con un tentativo di strage di massa a Tel Aviv. La serie a volte sembra un po' confusionaria con troppi elementi che vanno a legarsi tra loro, donando al lettore una sorta di quadro con troppo affreschi. Di intuizioni giuste ce ne sono, certo, ma si ha la sensazione che ci sia troppa carne al fuoco per delle dinamiche che, per forza di narrazione, richiedono un tempo più

lungo per essere comprese appieno.

Il numero 41 risulta essere alla fine un numero convincente, anche se il livello scende sempre di un gradino man mano che si leggono in ordine le varie storie. Si parte da un'ottima saga per poi continuare su altre buone intuizioni. Qualche caduta c'è, soprattutto nelle due storie finali per quanto riguarda i dialoghi, ma comunque sia tutto risultare essere accettabile e mai insufficiente. Ora ci aspettiamo il banco di prova più difficile per Snyder: il finale di saga!!
Voto 7

mercoledì 9 settembre 2015

BATMAN ETERNAL: LA VITTORIA DEL BUON FUMETTO!

 
Batman eternal è quanto di più eccezionale ci possa essere nel panorama fumettistico contemporaneo. Snyder si prende la rivincita su tanti detrattori imbastendo con Tynion IV una storia incredibile.

Siamo dinanzi all'Apocalisse batmaniana, al risveglio del caos su Gotham: nulla è scontato con continui colpi di scena che coinvolgono tutti i nemici più acerrimi. Arkham che crolla, strade intrise di sangue, Alfred che lotta fra la morte e la vita e poi Hush, le sue trame e il suo piano diabolico e difficile da contenere.

Batman dimostra tutta la sua forza ma anche molti lati deboli: Hush infatti sembra essere sempre un passo avanti, quest'ultimo ha programmato tutto, ogni minima cosa, ogni guerra ed esplosione. Ha comprato gli agenti, organizzato l'arresto di Gordon, la lite fra le famiglie mafiose di Gotham, tutto per conseguire il suo obiettivo.

La trama è avvincente, un film d'azione senza la minima pausa, senza parole fuori posto o dialoghi facili. Tutto ha il sapore di grande racconto, di una di quelle storie che lasceranno per sempre il segno nel mondo di Batman.

Eternal sta rivoluzionando ogni gerarchia, ogni rapporto di potere della città del Cavaliere Oscuro. Continuiamo ad andare avanti sperando che si continui su questa scia, già, finalmente la testata Batman il Cavaliere Oscuro arriva superare per interesse la testata principale.

Peccato per i disegni che sono un continuo cambiamento di stile che fanno perdere linearità alla raffigurazione, bastava lasciare Fabok a completare questo capolavoro, ma tant'è, va bene così.

Wiva Batman Eternal!!